La Milano della Memoria


Il contributo della Fondazione Milano Policroma

Il progetto denominato "La Milano della Memoria", organizzato dal Comune di Milano per mezzo dell'assessorato al decentramento, aveva come obiettivo raccogliere testimonianze (sia verbali che fotografiche) relativamente alle nove zone della città, con particolare attenzione ai suoi borghi più antichi.
La Fondazione Milano Policroma è stata contattata a tale scopo solo nel 2004, dopo che i primi libri erano stati editi, a seguito della mostra fotografica "Una Milano fuori dal (luogo) comune", casualmente visitata alla biblioteca Chiesa Rossa dalla responsabile del progetto, Paola Cascone, la quale, tramite il direttore delle biblioteche di zona 5 Pasquale La Torre, si è subito informata sugli autori della mostra, per poi contattare il Presidente FMP allo scopo di concordare le modalità della collaborazione.
Un primo commento a tale inizio: ancora nel 2004, nel Comune di Milano, e per di più nell'assessorato al decentramento, il nostro nome non veniva ancora associato alla storia e alla ricerca milanesi; e questo dopo tredici anni di collaborazione con i consigli di zona. Risulta evidente la mancanza di comunicazione all'interno delle istituzioni.
Vi è tuttavia un lato positivo: questo avvenimento dimostra come le mostre fotografiche, ancorchè faticose e talora costose, siano un veicolo eccezionale per la diffusione dell'operato della Fondazione.

Il primo contatto, avvenuto nel settembre 2004, richiedeva con la massima urgenza materiale relativo alle zone 5, 6 e 7. Una rapida ricerca nel nostro archivio informatico e cartaceo faceva sì che riuscissimo a rispondere alla richiesta in una sola settimana, il che ci faceva acquistare una notevole fama agli occhi dell'assessorato stesso, per la prontezza nella risposta; uno sguardo al materiale causava poi un esplicito apprezzamento per i soggetti segnalati e la qualità delle fotografie. Come risultato di tutto ciò, sui libri di zona 5 e 6 veniva pubblicato parecchio nostro materiale e, nella pagina finale dei ringraziamenti, figurava ben chiaro il nostro nome.
Un secondo commento: il materiale FMP è veramente straordinario, e dobbiamo tutti esserne convinti, ed infatti è il risultato di lunghi anni di ricerca portata avanti principalmente da Roberto Bagnera, con il meritorio contributo di altri soci. Vale la pena osservare, però, che anche l'informatizzazione dell'archivio stesso, per lunghi anni rincorsa e solo recentemente realizzata, almeno in parte, è stata un altro fattore chiave per il successo, in particolare per quanto riguarda la prontezza nel reagire.

Visto il successo del primo contatto, la Fondazione è stata precettata per i libri in preparazione per il 2005, relativi alle zone 2 e 3, il che ha consentito una attività pianificata di ricerca del materiale e spedizione dello stesso per tempo, nel mese di giugno 2005.
Anche in questo caso il materiale è stato pubblicato e se, nel libro di zona 3, la Fondazione appare nella pagina finale dei ringraziamenti, nel libro di zona 2 è addirittura presente un articolo del suo presidente, in veste di testimone, nella cui introduzione, a cura dell'assessorato, vengono citate esplicitamente la Fondazione Milano Policroma e la sua rivista MilanoCultura.
Un ultimo commento: con questo lavoro la Fondazione ha acquisito notevoli meriti di fronte all'assessorato, e si è dimostrata un partner affidabile, veloce e capace nel produrre materiale culturale relativo a Milano, sia di tipo fotografico che di tipo testuale, ed è quindi stata inserita di diritto nell'elenco delle associazioni che collaborano con il Comune di Milano.
Il merito di questo va equamente diviso tra tutti coloro che, nei vari anni, hanno contribuito, anche solo con una segnalazione od una fotografia, a costruire quel formidabile archivio fotografico che, opportunamente informatizzato, costituisce la base per le innumerevoli attività culturali svolte dalla Fondazione.