La Chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Rita

a cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

La manifestazione "I Cattolici a Milano nel Terzo Millennio", organizzata dalla Fondazione Milano Policroma, ed inaugurata lo scorso 29 settembre, ci offre l'occasione per parlare della chiesa in cui essa si è trattenuta per un paio di settimane: quella dedicata ai Santi Michele Arcangelo e Rita.
Essa si trova in Piazza Gabrio Rosa, e la sua costruzione fu progettata negli anni Trenta del secolo passato, in contemporanea alla costruzione del Quartiere Mazzini, al centro del quale essa si trova.

Questo Santuario si distingue subito per la cupola coperta di rame, opera di Felice Pasquè, che vi lavorò dal 1930 al 1933.
In tempi recenti alla chiesa è stato fatto premettere un atrio d'ingresso, dotato di un armonico arco d'entrata; sulle pareti laterali, poi, sono visibili, attraverso le raggiere di stile littorio, le nuove coloratissime vetrate di cui diremo in seguito.

L'interno è a croce a tre bracci, con un'abside sul fondo. L'impressione immediata è di estrema sobrietà; ad un più attento esame, tuttavia, non sfuggono le caratteristiche artistiche dell'edificio.
Primo fra tutti l'elegante altare con tiburio in marmo scuro e cupola in marmo chiaro, che si staglia al centro del presbiterio. A lato, interessante il leggio, ricoperto di altorilievi. Le pareti sono anch'esse ricoperte di eleganti lastre di marmo tendente al verde.
Nei bracci laterali, le pareti sono tappezzate da centinaia di ex-voto, che contornano alcuni quadri di un certo valore artistico (si noti, a destra, il quadro raffigurante San Michele Arcangelo).
Le due recenti vetrate che si trovano nei transetti sono dedicate alla vita terrena di Cristo, rappresentandone la nascita (sinistra) e la passione, morte e risurrezione (destra), e illuminano l'interno dotandolo di gradevoli policromie.

Ma è nel transetto destro che, tra le altre opere, spicca un vero tesoro d'arte.
Si tratta del bellissimo affresco, dipinto nel tardo Trecento, raffigurante la Madonna e il Bambino. Questo affresco, ritenuto miracoloso, si trovava all'esterno della chiesa cittadina di San Michele alla Chiusa, cui, nel secolo sedicesimo, per salvare il dipinto dalle intemperie, fu costruita accanto una chiesa gemella.
Nel 1930 venne deciso di demolire entrambe le chiese, ma per non perdere la tradizione vennero trasferiti alla costruenda chiesa sia l'affresco, che alcune suppellettili, unitamente alla dedicazione a San Michele.
Per concludere, vale la pena di dare un'occhiata ai portali posteriori e alla via Crucis, tutti manufatti bronzei.
Non è invece possibile attualmente ammirare le vivaci vetrate delle lunette dell'abside, eseguite nel 1983 da Marco Visconti (che si avvalse di una tecnica particolare, a vetri sovrapposti), in quanto sono state poste temporaneamente in magazzino in attesa di un loro adeguato collocamento.