Santa Maria di Caravaggio

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

A Milano sorge da 100 anni esatti una chiesa dedicata a Santa Maria di Caravaggio; essa è uno scrigno ricco di tesori d'arte. si trova nella parte sud della città, e nel 1979 è stata elevata al rango di Basilica Romana Minore.
La devozione degli abitanti del popolare quartiere Ticinese alla Madonna di Caravaggio porta, nel 1902, all'edificazione, tra prati ed orti, di una piccola chiesetta di legno, che ben presto si rivelerà insufficiente.
Verrà così dato il via ad una nuova costruzione, che verrà benedetta il 30 ottobre 1909, sebbene non ancora ultimata, in quanto nel frattempo un fulmine aveva incendiato parzialmente la vecchia chiesetta. Il 1° maggio 1911 il Cardinal Ferrari ne compirà la solenne dedicazione.

Altre date significative dal punto di vista storico sono state senz'altro il 2 ottobre 1927, quando la chiesa diviene parrocchia (prima dipendeva da San Gottardo), ed il 1930 quando viene eretta, su progetto dell'architetto Ugo Zanchetta, la torre campanaria. Nel 1938 si inaugurano il nuovo coro ed il grande organo realizzato dalla "Pontificia e Reale Fabbrica d'Organi Balbiani - Vegezzi Bossi". Il 14 agosto del 1943 una bomba distrugge l'abside con l'affresco del Cisterna, rappresentante l'incoronazione e la gloria di Maria e il transetto; ma terminata la guerra si pone mano alla chiesa e l'8 maggio 1955 l'arcivescovo Montini pone sul capo dell'effigie della Vergine un prezioso diadema, coronando così l'opera di ricostruzione.
Accedendo alla chiesa si può notare la ricchezza della facciata, ornata di archi, archetti e colonnine, e al cui culmine, nel timpano, si trova un mosaico del Cristo Pantocrator.
All'interno la chiesa, realizzata su progetto dell'architetto Cecilio Arpesani, è in stile lombardo-romanico a croce romana divisa in tre navate; le laterali sono chiuse da volte in cotto, la principale è coperta da un soffitto in legno dipinto, con travi a vista decorate. Fanno da sostegno colonne con capitelli corinzi.
Al culmine della navata centrale, s'innalza l'Altare Maggiore sopraelevato, cui si accede grazie a due scalinate: in mezzo ad esse ve n'è una terza, che porta alla sottostante cripta, dedicata alla Beata Vergine di Caravaggio. Del primitivo presbiterio, rifatto nel 1974, su disegno di Mons. Enrico Villa, per adeguarsi al Concilio Vaticano II, resta la mensa, con l'artistico tabernacolo, sovrastata da un ciborio. Tutta questa parte della chiesa è posta sotto una cupola ottagonale, sorretta da archi a tutto sesto, ed è abbellita da vetrate raffiguranti gli angeli; al centro è visibile un tondo riproducente una "Madonna Nera".
L'abside è affrescata con scene che rappresentano l'incoronazione della Vergine, tra i cori degli Angeli. Alcune vetrate tonde che si affacciano lungo il sottotetto, riportano temi delle litanie lauretane; tra esse una riproduce la Basilica stessa.

Lungo le navate laterali, sulle cui pareti sono affissi quattordici quadri lignei con le scene della "Via Crucis" in bassorilievo, si aprono piccole cappelline ed altarini devozionali.
Sulla sinistra una statua dedicata a Sant'Antonio da Padova precede il Battistero, impreziosito da un affresco con Gesù che riceve il Battesimo nel Giordano, seguito dalla cappella dedicata a Maria Bambina, con un mosaico degli anni '50. Sulla destra, dopo un artistico Crocifisso in legno, restaurato dalla scuola del Beato Angelico, si incontrano l'altare di Santa Rita e quello di San Francesco, adornato nel 1986 da un mosaico riproducente il Santo ai piedi della Croce. Sono inoltre da rimarcare le vetrate decorate che illuminano tutte queste piccole cappelle.
Ai lati dell'Altare Maggiore, poi, si aprono due cappelle più grandi. A sinistra, la Cappella del Sacro Cuore, o della Santissima Eucarestia, dominata da un mosaico del 1978; a destra, la Cappella dedicata a San Giuseppe, interamente restaurata nel 1987. Sullo stesso lato si trova un gruppo marmoreo raffigurante la "Pietà".
Un discorso a sé infine merita la Cripta: posta sotto l'Altare Maggiore, racchiude la statua della Madonna di Caravaggio e della veggente, la beata Giannetta, collocate su un basamento di rame sbalzato, che rimandano al miracolo dell'apparizione a Caravaggio. Queste immagini sono ancora le originali, scampate all'incendio della prima chiesetta in legno.
Le scalee di entrata ed uscita sono ricoperte con granito rosa di Baveno; dall'una all'altra corre una passatoia di granito pregiato rosso scuro di Svezia, il resto del pavimento presenta un disegno geometrico che riproduce l'andamento delle soprastanti campate.

La Basilica può essere raggiunta con il tram 3 (direzione Gratosoglio), scendendo all'incrocio con viale Tibaldi.