Sant'Antonino di Segnano

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nella zona nord-est di Milano, in quello che un tempo era il comune di Greco Milanese si trova un piccolo tesoro di arte e storia: la Chiesetta di Sant'Antonino di Segnano. In realtà la chiesa sorge infatti nel borgo di Segnano, che un tempo era frazione di Greco ma che, prima ancora, era il nome del comune che, al contrario, conteneva Greco come frazione, per un curioso scambio di ruoli.
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Segnano risulta incluso nella pieve di Bruzzano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Monza” come “el locho da Segnan” (Compartizione delle fagie): il borgo ha dunque origini medievali. Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo il comune risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
Dal censimento del 1751 emerge che il comune contava 179 anime, comprese quelle della cascina Segnanino (posta più a nord), era amministrato da un console, coadiuvato dai primi estimati e affidava la compilazione dei riparti annuali ad un “dottore ragionatto” di Milano. Il Comune, che già nel 1677 era parte del feudo di Gorla, a metà del XVIII secolo non aveva podestà feudale ma era direttamente sottoposto alla giurisdizione di Milano.
Nel 1753, secondo quanto indicato nell’ “Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano”, al comune di Segnano risultava aggregato quello di Greco. Tale aggregazione veniva confermata anche nell’“Indice delle mappe territoriali e delle tavole del nuovo estimo sopra di esse formate in ciascheduna città e comunità dello stato di Milano” compilato prima della promulgazione dell’editto teresiano relativo alla compartimentazione territoriale dello stato di Milano del 1757.
Seguirono le annessioni e scorporazioni tipiche di tutti i comuni vicini a Milano, legate al dominio Napoleonico prima (1808) e austriaco poi (1816), finché nel 1863 si decise di dare nome Greco Milanese al comune e di considerare il borgo di Segnano come sua frazione, e questa situazione si protrasse fino all'annessione a Milano avvenuta nel 1923.
Di tutte queste vicende fu spettatrice la chiesetta, la cui versione attuale in particolare risale al secolo XVI ma che fu preceduta da una cappella più antica sita nello stesso luogo, di cui si ha notizia fin dal secolo XI.
La chiesetta è dedicata al santo martire Antonino Fontana, vescovo di Milano dal 672 al 674 e protettore di Segnano, sepolto in San Simpliciano: a questa basilica appartennero sia la chiesa che il convento (scomparso) di Sant'Antonino.
L'edificio è a pianta rettangolare ed esternamente è privo di decorazioni, a parte un bel fregio in gesso tinto di rosso in stile romanico lombardo. Nella parte posteriore è presente un'abside semicircolare; il tetto è a capanna con un campanile a vela in mattoni pieni, che ospita una campana datata 1615.
L'interno prende luce da sei finestre, che ne evidenziano la ricchezza policroma, in contrasto con la sobrietà dell'esterno: pur se infatti l'abside è bianca, la navata è interamente affrescata, mentre il soffitto è suddiviso da otto travi che sorreggono il controsoffitto a cassettoni di legno. L'intera cappella commemora la Passione del Signore e infatti vi si trova un Crocefisso intagliato dai maestri della Val Gardena oltre agli angeli affrescati sulla controfacciata i cui cartigli ricordano la Passione. Sull'abside si trovano due affreschi raffiguranti monaci e sulle pareti laterali si fronteggiano due affreschi, opera di un artista di formazione tardo-cinquecentesca che ha un tratto narrativo scorrevole ma significativo, che rimanda ad un pittore vissuto a Milano nel primo Seicento: Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino. L'affresco di destra ritrae San Carlo Borromeo tra i Santi Vescovi in contemplazione della Vergine con in braccio Gesù Bambino, che domina al centro; quello di sinistra rappresenta invece una battaglia, di cui ci fu una interpretazione secondo cui era la battaglia della Bicocca (intorno al 1500, teatro di una famosissima vittoria degli Spagnoli), mentre quella corrente fa riferimento alla battaglia di Legnano avvenuta nel 1176, in particolare all’episodio in cui le tre colombe, partite dalla tomba dei tre martiri dell’Anaunia sita nella Basilica di San Simpliciano, si posarono poi sul carroccio dei cavalieri della Lega lombarda, incoraggiando la loro vittoria. L'atmosfera raccolta della chiesetta invita al silenzio e alla meditazione e ha consentito anche l'esecuzione di alcuni concerti molto apprezzati dagli spettatori. Per visitare questa chiesetta e poter ammirare gli affreschi occorre fare riferimento alla Comunità Pastorale San Giovanni Paolo II e in particolare alla chiesa di Greco, telefonando anticipatamente per conoscere le modalità di accesso e visita.