La Città degli Studi

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Negli scorsi articoli abbiamo analizzato la storia della costruzione del quartiere di Città degli Studi, ed abbiamo iniziato a percorrerlo alla ricerca degli edifici più significativi; in questo articolo termineremo la nostra passeggiata.
Rispetto alla piazza Leonardo da Vinci, centor del quartiere, ci spostiamo un po' a sud, verso la via Botticelli.

Di una certa rilevanza, in questi paraggi, è senz'altro il "Palazzo delle Scienze", sito all'angolo tra le vie Mangiagalli e Saldini, concepito in realtà per la facoltè di lettere, che però come tutte quelle umanistiche non trovò posto nel quartiere di Città Studi per un errato dimensionamento delle strutture. In esso fu ospite dal 1928 al 1960 il dipartimento di Chimica retto dal grande scienziato Livio Cambi, una cui targa campeggia nell'atrio dei Dipartimenti Chimici.
Questi eccelse sia come chimico industriale che come chimico inorganico, lasciando significative tracce anche nel campo della chimica organica. In un’epoca (tra il 1915 e il 1922) in cui l’Italia era esportatrice di minerali di zinco, ma non disponeva di una propria tecnologia per produrre lo zinco, metallo tra i più usati dopo il ferro, Cambi mise a punto un suo processo elettrochimico, l’unico poi applicato in Italia. Nel 1924 il Rettore e fondatore dell’Università di Milano, Luigi Mangiagalli, lo chiamò nella nostra Università come Professore Ordinario per fondare, primo in Italia, il corso di Laurea in Chimica Industriale. In seguito (nel 1957) ricevette dal Politecnico di Milano la laurea Honoris Causa in Ingegneria.

Sempre inquesta zona, all'angolo tra via Mangiagalli e piazzale Gorini, sorge quella che fu inizialmente una sezione di Geologia del Museo civico di Storia Naturale, ed inseguito divenne Istituto di Geologia, Geografia Fisica e Paleontologia.
E poco oltre piazzale Gorini ecco lìIstituto dei Tumori, voluto nel 1925 da Luigi Mangiagalli; la sede originale era in piazzale Gorini 20, ma il suo ampliamento ha accesso come noto da via Venezian 1, ed è opera dell'architetto Longoni. Cosippure, andando verso nord, merita citare l'Istutito Neurologico Besta, fondato nel 1918 e perciò primizia nazionale(anceh se si spostò nell'attuale sede solo nel 1932).
In generale può esser gradevole passeggiare per questo quartiere alla ricerca di piccoli dettagli quali targhe o fregi particolari.
Voglio però citare, per la sua originalità (anche se non unicità) il filare di palme che si trova nei pressi dell'Istituto Carlo Erba in via Ponzio, chiara dimostrazione di adeguamento delle stesse al clima della nostra pianura.

Passando alle opere moderne vanno citate le "Torri biologiche", che sorgono in fondo a via Celoria e furono realizzate nel 1982 dal grande architetto Vico Magistretti con il supporto di Francesco Soro. Una caratteristica dell'interno sono le pareti in cartongesso, che consentono sostituzioni e ristrutturazioni in tempi brevi e a costo contenuto.
Poco a sud, al confine con largo Murani, si trova l'Orto Botanico aperto da pochi anni sul terreno di competenza dell'antica Cascina La Rosa, ed anch'esso gestito da una facoltà universitaria.
Tornando in piazza Leonardo da Vinci, prima di concludere la nostra passeggiata, possiamo dire che la facoltà di architettura è l'opera più "costruttivista" dell'architetto Viganò. Grandi spazi vetrati sono appesi ad uno scheletro d'acciaio proiettato all'esterno sui fronti. Scale e rampe di cemento armato permettono la circolazione nell'edificio. Travi d'acciaio di notevole dimensione compongono nel fronte su strada una grande A. Dominano combinazioni alchemiche di colori quali il nero e il rosso.

E concludiamo con due palazzo che tutti gli studenti dell'università conoscono: il primo è noto come "Il Kremlino", nomignolo attribuitogli per la sua particolare forma.
Si tratta infatti di un mastodontico ma elegante palazzo sito in via Giuseppe Colombo (ma ben visibile da numerose angolature), dotato di cupole e grosse guglie (le cupole, per inciso, sono abitate), realizzato dall'architetto Giancarlo Nicoli, di cui a Milano si ricorda anche ???. L'edificio sorse per l'attuale istituto di chimica e biochimica intitolato a Giuliana Ronzoni, fondato dall'industriale Luigi Ronzoni nel 1930, che lo dedicò alla madre.

L'altro palazzo è la Casa delo Studente, sita in via Pascoli all'angolo con viale Romagna; esse sorse negli anni della costruzione del quartiere come "ostello" per in umerosi studenti che frequentavano le facoltà proveniendo da fuori città (o magari anche da fuori provincia o regione).
Tuttora la Casa dello Studente, dotata di camere singole e doppie, offre agli studenti un servizio di lavanderia al piano, 2 sale TV con videoregistratore, salette studio, 2 sale computer con assistenza gratuita, sale da disegno con tecnigrafi, bar e tavola calda.